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Introduzione

Sarà capitato a tutti di trovare in giardino, nell'orto, ai margini della strada, qualche pianta che, improvvisamente coperta di fiori, attira l'attenzione o che, strappata e calpestata, continua ancora a vegetare. Che pianta mai sarà? Qual è il suo nome? A domande di questo genere vuole rispondere la guida che avete in mano, formulata attraverso l'esperienza didattica, divulgativa e pratica degli autori.

L'obiettivo principale di questa guida è quello di attirare l'attenzione su insiemi di piante, di solito molto comuni, presenti nei luoghi più intensamente antropizzati. Il titolo, per necessaria brevità, fa riferimento alle "erbe dei prati e dei campi", ma in realtà vengono trattate anche piante che sono proprie dei luoghi abitati, che si incontrano lungo le strade e i sentieri, che crescono sui muri e sulle macerie, che coprono con il loro manto verde le discariche e gli immondezzai. Si tratta dunque di erbe che si possono incontrare ogni giorno, addirittura tra le crepe dell'asfalto sotto casa o in qualche brulla aiolà cittadina. Naturalmente si considerano le piante dei prati, in particolare quelle delle zone di pianura e di collina, trascurando e rimandando a un secondo tempo quelle dei prati e pascoli alpini. Un numero rilevante di specie riguarda piante che vivono come infestanti nei campi, indesiderate e combattute, ma sempre capaci di occupare un cosi allettante spazio disponibile. Ci è sembrato opportuno destare l'interesse su queste "erbacce o malerbe", che peraltro presentano una grande capacità di adattamento e un'efficienza nello sfruttare le nicchie rese libere, che altre piante, forse più appariscenti o rare, hanno perso del tutto.

La finalità della guida è quella di far avvicinare un pubblico più vasto a queste piante comuni, ma poco conosciute, che è possibile incontrare praticamente ovunque in Europa. Questo interesse sarà suscitato attraverso la possibilità di identificarle, di determinarne cioè il nome scientifico e l'appartenenza a una determinata famiglia. In primo luogo la guida si rivolge a chi non ha cognizioni specifiche in materia, fornendo, mediante l'impiego di un Atlante figurato, le necessarie informazioni attraverso semplici confronti visivi, per l'attribuzione di un esemplare a una delle famiglie di piante vascolari comprese nella guida. Con la pratica sarà possibile, senza eccessive difficoltà, passare direttamente alla seconda parte della guida, dove le specie, ordinate per famiglie, sono rappresentate in tavole che le raccolgono in rapporto a elementi morfologici comuni. Per i gruppi più vasti vi sono delle chiavi analitiche semplificate, che permettono di individuare le singole specie attraverso il sistema tradizionale di domande dicotomiche. La terza parte prende in considerazione gli ambienti in cui si possono incontrare le piante considerate, con particolare riferimento all'ecologia e alla struttura delle formazioni vegetali, che non avrebbero potuto essere messe in evidenza nelle schede descrittive. Le piante comprese nel manuale sono circa 700, si trattava perciò di operare una scelta tra tutte quelle presenti negli ambienti considerati.

Sono state rappresentate solo le specie più comuni e sono inoltre citate nelle schede quelle a diffusione regionale più limitata. Si è comunque cercato di inserire la maggior parte dei generi, in maniera di raggiungere la determinazione di una specie almeno con equivalente significato ecologico. Le descrizioni delle piante cercano di fornire una serie di informazioni tali che chi userà la guida, oltre a determinare il nome specifico, possa formarsene un'idea un poco più ampia, mediante riferimenti etimologici o relativi all'uso o alla distribuzione sul territorio europeo.

I riferimenti bibliografici riguardano le opere principali cui ci si può riferire per eventuali approfondimenti, che dopo un uso attento e interessato possono derivare anche da un manuale come questo, concepito per introdurre alla scientia amabilis un maggior numero di persone, di qualsiasi ordine di età.

Un ringraziamento particolare vogliamo rivolgere agli studenti dell'Istituto Tecnico Agrario di Cividale del Friuli, che hanno collaudato, con passione e capacità critica, l'Atlante di determinazione e le chiavi analitiche.

Uso dell'Atlante

Esempio chiave

Le tavole dell'Atlante sono il punto di partenza per l'individuazione delle specie.

Esempio pratico di uso dell'Atlante

Prendiamo in considerazione un papavero, pianta conosciuta da tutti, e cerchiamo di seguire i passaggi sull'Atlante per identificarne la famiglia di appartenenza.

  • ricerca della tavola che presenta piante con:
    • fiori a petali separati (A)
    • foglie pennato-parlite (B).
La tavola che ci interessa è la n° 3, pag 20; essa presenta due alternative:
  • petali 4 o 5 (C).
Verificato che il numero dei petali è 4, si passa ai quesiti proposti nel settore riservato a "petali 4", che sono i seguenti:
  • fiori raggiati o fiori non raggiati (D). Poiché, con facile verifica, possiamo osservare che il fiore è raggiato, analizzeremo il quesito seguente, che si riferisce al numero degli stami:
    • stami molti o stami 6 (E).
Anche in questo caso gli stami numerosi sono elemento molto facile da verificare e ci consentono di ascrivere ia specie alla famiglia delle Papaveraceae, descritta a pag. 80 (F).

In caso di errore, esso è evidenziato in quanto nessuna delle possibilità offerte sarà soddisfatta da quelle presenti nella nostra pianta, oppure gli esempi riportati in chiusura (che si riferiscono alla famiglia cui si arriva), non sono in nessun modo analoghi per forma e caratteristiche a quanto richiesto; da qualche parte vi è stato uno sbaglio, probabilmente nei primi livelli di ingresso, quando si interpreta la forma del fiore. Con una certa pratica sarà possibile usare direttamente lo "Schema d'insieme" dell'Atlante, che riassume tutte le possibilità e i rimandi collegando attraverso i vari bivi la nostra pianta incognita a una ben determinata tavola d'Atlante, di solito a livelli di 4° o 5° ordine. L'Atlante permette di individuare la famiglia di appartenenza della pianta che stiamo esaminando, con indicata la pagina in cui è trattata. Da questo momento in poi, abbandoniamo la prima parte della guida per passare alla sezione descrittiva, con le schede e le tavole sistematiche.

Sono state prese in considerazione specie erbacee, annue, bienni o perennanti, specie lignificate alla base o legnose a portamento prostrato. Non sono stati considerati gli arbusti. La lettura delle tavole va fatta per comparazione tra l'esemplare che ci interessa e i quesiti proposti attraverso le immagini. Si potrà sfogliare l'Atlante esaminando la fascia superiore di raffigurazioni che mette in evidenza i raggruppamenti principali raccolti in rapporto ai seguenti elementi:

  • fiori con corolla a petali liberi
  • fiori con corolla a petali uniti
  • fiori poco appariscenti
A questi gruppi principali si accompagnano alcuni minori i cui elementi sono:
  • la succulenza delle foglie
  • foglie aghiformi
  • assenza di clorofilla

Sempre nella fascia superiore della tavola d'Atlante, a destra dell'informazione principale, vi sono elementi morfologici fogliari (ad es.: foglie ovali, ellittiche, lanceolate, ecc.). In questo caso vanno esaminate le foglie, nel loro insieme, schematizzando la forma generale (ad es. il margine potrà essere indifferentemente liscio, seghettato o dentato). Fatto questo primo passo, ci troviamo di fronte a nuovi quesiti che si presentano cerchiati (ad es.: corolle raggiate e corolle non raggiate) che sceglieremo in rapporto alla pianta che stiamo osservando. In questi sottogruppi troveremo ancora delle alternative proposte con disegni schematici (ad es.: foglie alterne, foglie opposte, ecc.) dopo i quali di solito sono inserite delle illustrazioni dettagliate. A questo punto un dato va sottolineato prima di ogni altro: gli esempi riportati di solito non si riferiscono a una pianta specifica, ma a tutte quelle che soddisfano alcune determinate condizioni che le qualificano come appartenenti a una determinata famiglia, indicata sotto l'esempio riportato. Solo nel caso in cui vi sia un'unica specie con quelle caratteristiche, sotto al nome della famiglia è già riportato anche il nome specifico della specie stessa; talora per i gruppi omogenei, è riportato, oltre a quello della famiglia, anche il nome del genere.

Una notevole importanza risiede dunque nello completezza delle osservazioni esemplificate dalle immagini, ma legate anche all'integrità dell'esemplare che si vuole identificare, usando eventualmente anche semplici strumenti quali una lente e un ago (basta uno spillo per sezionare alcune parti meno accessibili del fiore).

Esempio pratico di uso delle chiavi

Esempio scheda

Continuando l'esempio del papavero, di cui abbiamo determinato nella Tav. 3 dell'Atlante la famiglia di appartenenza - Papaveraceae - ci portiamo alla pag. 80, dove troviamo la "chiave". Leggiamo il primo quesito: Fiori zigomorfi (a un piano di simmetria) Il secondo quesito lo cerchiamo in corrispondenza del capoverso a lettera maiuscola, situato tre righe più sotto: Fiori raggiati a 4 petali rossi, rosati o gialli (A) Sotto a ciascuna di queste due proposte vi sono più righe; si utilizzeranno soltanto quelle successive al quesito prescelto, trascurante completamente le precedenti; ogni passaggio successivo che verrà affrontato è indicato da trattini che procedono via via aumentando di numero. Per il nostro papavero, avendo accettato il quesito (A), passiamo alla coppia di proposte successive, trascurando le precedenti; troviamo così:

  • corolle gialle o aranciate e alcune righe più sotto
  • corolle rosse o rosate (B)
Poiché questa (B) è la condizione che ci soddisfa, seguiteremo nella riga successiva, dove ci viene proposto:
  • piante glauche o glabre; foglie del fusto abbraccianti; petali rosa-, bianchi o violetti: Papaver somniferum
  • piante pelose; foglie del fusto non abbraccianti (C) condizione questa che corrisponde al nostro esemplare; procediamo:
    • capsule glabre (D) e alcune righe più sotto:
    • capsule pelose

Supponendo che il papavero considerato abbia capsule glabre e rigonfie (frutti cioè di forma particolare), passiamo in rassegna i quesiti successivi alla proposta (D) e ci

Schede delle specie

Dall'Atlante arriviamo dunque a una determinata famiglia. Se essa comprende un numero elevato di piante, è necessario approfondire il lavoro di osservazione su caratteri un po' più fini, che ci consentano la determinazione della specie nell'ambito della famiglia. Si incontrano infatti, dove necessario, delle "chiavi" di determinazione che si basano su una serie di "dicotomie" (cioè coppie di quesiti che si escludono a vicenda) a cui l'interessato deve dare risposta. Tali quesiti richiedono di solito l'osservazione di caratteristiche il più possibile evidenti e sicure, che sono rappresentate, nei casi critici, in tondo al riquadro della chiave, con disegni al tratto.

Così si giunge a determinare la specie che ci interessa, che va poi confrontata con le tavole sistematiche; qualora mancasse una evidente corrispondenza, è possibile che la specie raccolta sia affine a quella rappresentata e sia trattata nella scheda assieme alla principale. Potrà capitare anche di aver commesso qualche errore! Tenuto conto inoltre che questo manuale comprende solo le specie più comuni, potrà capitare a volte di raccogliere ed esaminare piante a distribuzione locale e regionale, di cui comunque si determinerà il genere.

Non vengono prese in considerazione, là dove possibile, quelle di difficile osservazione o troppo specialistiche. La pratica porterà col tempo a una maggior facilità nell'interpretazione degii elementi richiesti, che va fatta comunque sempre con una certa dose di elasticità.

Uso delle schede descrittive

Le schede descrittive delle specie rappresentate sono stilate secondo uno schema costante di dati, che possono cosi venir facilmente analizzati. Ciascuna pianta viene esaminata a partire dal nome scientifico in latino, composto nell'ordine da "genere" e "specie". Segue il nome, spesso abbreviato o in sigla, del botanico che per primo l'ha descritta e denominata. La sigla più frequente è L., cioè Linneo, altre sono ad esempio Lam. o Lamk. = Lamarck, Mill. = Miller, ecc. Tra parentesi, successivamente, si indicano eventuali sinonimi; in tal caso, se il nome del genere è uguale a quello attualmente in uso, sarà abbreviato all'iniziale. Il nome o i nomi volgari in italiano completano la nomenclatura della pianta, che viene poi approfondita da una sintetica analisi dell'etimologia e del significato del nome scientifico. I nomi volgari sono stati scelti tra quelli più rappresentativi. In assenza di una terminologia popolare, è stato scelto il nome volgarizzato riportato dal volume Flora d'Italia (Pignatti, 1982).

Segue una breve descrizione dei caratteri salienti della specie, che si integra e completa con la raffigurazione. Vi sono dati che si riferiscono alla durata del ciclo vitale della pianta: annua, bienne o perenne. Poi, a seconda dell'importanza, possono essere citati rizomi o stoloni, aspetto e consistenza del fusto, pelosità più o meno abbondanti, forma e variabilità delle foglie, aspetto e portamento di fiori e infiorescenze con eventuali colori o altri dati significativi. Per i fiori e altri elementi morfologici sono stati descritti soprattutto caratteri evidenti, trascurando dettagli estremamente fini, nell'intento dì mantenere la lettura e l'interpretazione più piane possibili. Di seguito si fa menzione del periodo di fioritura, che viene considerata significativa soprattutto per l'Europa centrale e di cui si terrà conto con una certa elasticità. L'ecologìa di ogni pianta fa riferimento agli ambienti come campi, prati, incolti, discariche e bordi di via, in cui più facilmente può essere rinvenuta, anche in rapporto all'altitudine. Quest'ultima viene espressa o come quota in metri, o come piano attitudinale, con le stesse tolleranze sopra espresse. Viene poi citata la distribuzione, con riguardo alle principali regioni del continente europeo dove la pianta è presente. Se è il caso, vengono ricordati per ogni specie eventuali proprietà medicinali e aromatiche, utilizzazioni come pianta alimentare, industriale o altro, sottolineando in particolare se si tratta di pianta mellifera. In fondo alla scheda, in alcuni casi, si ricordano specie simili oppure sottospecie o varietà, che vivono negli stessi ambienti, dì solito non illustrate, di cui viene dato qualche carattere differenziale significativo. La suddivisione delle piante per "ambienti" è trattata infine nella terza parte della guida, illustrata dalle tavole d'insieme che completano in modo organico l'Atlante, le tavole e le schede sistematiche.